€ 11.90 – € 25.90
1. Un pasto al giorno
2. Fammi domande
3. Combattere per l’incertezza
4. Dove sei
5. A cosa ci serve
6. Farse
7. Maria Antonietta
8. Troia
9. Calce
10. Canzone per un’abete parte II
11. Treno
Codice catalogo: WW008 Hybris
Formato: cd / vinile nero prima tiratura 500 copie/ vinile nero
Data di pubblicazione: 18 marzo 2013
Prima ristampa 3 Febbraio 2017 : Vinile 12″ 180 grammi colorato con download card mp3 500 copie numerate
Il nuovo disco dei Fast Animals And Slow Kids si chiama HYBRIS, pronunciato UBRIS non IBRIS.
È un disco registrato nel novembre 2012 in una casa in riva a un lago, immersa in uno di quei luoghi dove si crescerebbe bene un figlio.
È un disco fatto da persone che si stimano e che volevano realizzarlo vivendo insieme per tanti giorni.
È un disco nel nome dell’amicizia perché realizzato con strumenti, consigli ed energie di cari amici.
È un disco che parla di morte, di violenza, di solitudine, di ricordi, di fratellanza, di sogni incompiuti.
È un disco molto sentito ma che non vuole insegnare nulla; vuole solo raccontare qualcosa, come quando un bicchiere si riempie e poi si svuota, più volte al giorno.
È un disco da metabolizzare, da ascoltare almeno una volta dall’inizio alla fine perché i brani che lo compongono sono intimamente connessi.
È un disco diverso dal precedente perché più tracotante, più epico, più cupo.
È un disco fatto principalmente per noi stessi, per non nascondere più nulla, soprattutto le nostre origini musicali.
È un disco con un sorriso a trentaquattro denti, due spezzati.
È un disco che è la cosa migliore che i Fast Animals And Slow Kids potevano realizzare in questo momento e sperano con tutto il cuore che vi possa piacere tanto quanto piace a loro.
È un disco fatto in collaborazione con Woodworm (produzione, cd / digitale / vinile) , To Lose La Track (vinile) e Audioglobe (distribuzione).
Aimone Romizi/FASK
“…Hybris sembra…non volersi lasciare trasportare dagli eventi, alla ricerca di una propria maturità che passa anche nel riscoprire gli umori emo-core, sempre confidando sull’immediatezza della lingua madre…” Blow Up – Marzo 2013
“…uno stile che attinge nel miglior emocore, così come nell’inesauribile serbatoio del rock alternativo…con l’importante contributo di testi in italiano dove l’espressione del disagio diventa poesia…” Mucchio – Marzo 2013
“…Un album di furiosa linearità…Esistenzialisti sull’orlo dell’insurrezione di cui già presagiscono esiti di nichilismo punk…” Rockerilla – Marzo 2013
“…Parole che colpiscono come sassate senza farsi ridondanti…Aimone Romizi e sodali, arrivano diritto al sodo, divertendo ma suggerendo anche riflessioni…” Rumore (7) – Marzo 2013
“Quello che risulta più interessante in Hybris è…un apparato lirico che si coagula perfettamente nell’irto percorso delle orchestrazioni…la sensazione è che tutto possa esplodere da un momento all’altro…” Sentireascoltare – Marzo 2013
“…muri sonori di chitarre in perfetto stile rock arrangiati in maniera sapiente…brani meno adolescenziali e più maturi…Un buon disco per un gruppo in crescita…” Chitarre – Aprile 2013
“…Dopo Cavalli prodotto da Appino, il quartetto perugino torna più cupo e incazzato…e in gran forma.” XL – Aprile 2013