Umberto Maria Giardini – LA DIETA DELL’IMPERATRICE (LP)

Umberto Maria Giardini – LA DIETA DELL’IMPERATRICE (LP)

 17.99

1. L’Imperatrice
2. Anni Luce
3. Il Trionfo Dei Tuoi Occhi
4. Quasi Nirvana
5. Il Desiderio Preso Per La Coda
6. Discographia
7. Saga
8. Genesi E Mail
9. Il Sentimento Del Tempo
10. L’Ultimo Venerdì Dell’Umanità

Disponibile

Descrizione

Codice catalogo: WW006

Formato: vinile 12″

Data di pubblicazione: 5 ottobre 2012

Pressing info: 500 copie su vinile nero

www.facebook.com/UmbertoMariaGiardini

A quasi tre anni di distanza dalle ultime apparizioni del vecchio progetto Moltheni, Umberto Maria Giardini annucia il suo (tanto sofferto quanto inatteso) rientro sulla scena, con un disco che si preannuncia come una delle più attese uscite discografica dell’anno.

L’album si avvale della produzione curata da Antonio Cooper Cupertino, che ha privilegiato sonorita’ e colori vicini ai classici del rock femminile inglese, (PJ Harvey, Anna Calvi) per un album particolarmente ispirato e denso di significato.
Dal punto di vista compositivo, il musicista d’adozione bolognese, propone 11 brani inediti, che accostano le sue tipiche atmosfere visionarie e psichedeliche, ad un linguaggio decisamente piu’ maturo, che restituisce un artista che è, a tutti gli effetti, patrimonio del cantautorato DOC indipendente italiano.

“La Dieta Dell’Imperatrice”, questo e’ il titolo dell’album, è quindi un disco “nuovo”, e affatto prevedibile.
Registrato al Mushroom Studio di Pordenone e supportato da La Tempesta Dischi e Woodworm (per il vinile), l’uscita del nuovo lavoro è prevista per il 5 ottobre 2012, seguita da un tour con una nuova line up.
La band che accompagna UMG è cambiata radicalmente rispetto a quella di Moltheni e si presenta con nuovi musicisti e senza il basso.

Umberto Maria Giardini chitarra elettrica e voce
Marco Maracas chitarre elettriche e pedali
prof. Giovanni Parmegiani piano Rhodes e organo
Cristian Franchi tamburi e piatti

“Il mio ritorno alle scene è stato dettato, sopra ogni cosa, dal bisogno fisico di suonare dal vivo. Il disco, in realtà, è un magnifico espediente per contestualizzare un processo di rinascita artistica; ma è indubbio che una forte motivazione sia stata per me il volersi mettere ancora una volta in gioco, per cercare di capire se ci sia ancora spazio per me, o se la nuova generazione di cantautori degli “anni zero” ha resettato e fatto piazza pulita di quel bagaglio culturale legato ad un certo tipo di scrittura oggi in declino perchè, forse, troppo matura.
UMG, forse, lascerà un po’ perplessi gli ascoltatori di Moltheni, ma di certo la matrice del prodotto finito non è diversa e non li deluderà; ne racchiude e ne raccoglie, infatti, l’essenza e il significato più vero, nonchè le melodie sempre e comunque riconoscibilissime.
La nascita di UMG è, in buona parte, da attribuire ai miei fan e a tutto l’affetto che mi hanno dimostrato in questi tre anni di lontananza. Moltheni era giunto al capolinea… per quello che aveva rappresentato per me e per gli altri, per la sua integrità morale e la sua etica, per la sua visione artistica…per tutto questo meritava di concludersi in bellezza.
Dalle sue ceneri immacolate nasce Umberto Maria Giardini testimone ed erede di Moltheni…”